giovedì 22 marzo 2012

Premio Internazionale Civiltà dell’Acqua “Renzo Franzin” VI edizione – 2012

Comunicato stampa

La menzione speciale del VI Premio Internazionale Civiltà dell’Acqua verrà conferita a Michal Kravčík (Presidente dell’associazione People and Water, Rep. Slovacca) martedì 6 marzo 2012 presso la Fondazione Benetton Studi Ricerche, a Treviso, in concomitanza con il seminario da lui tenuto sul tema:“Acqua e clima. Come affrontare il cambiamento climatico partendo da alcuni piccoli accorgimenti di tutela e gestione dell’acqua a livello locale”.

Motivazione della giuria (menzione speciale)
A Michal Kravčík per la sua opera meritoria in difesa della natura, del ciclo dell’acqua, del suolo, del clima. Come avviene ciclicamente, vi sono momenti di ripensamento e rivisitazione di consolidate certezze scientifiche. È successo con Copernico e Galileo, successivamente con Newton e poi con Einstein. Michal Kravčík considera il problema del Cambio Climatico con una prospettiva nuova e diversa, che rovescia la visione attualmente più accreditata. Il cuore del pensiero di Kravčík sta nel porre al centro il ruolo della vegetazione come principale elemento di regolazione del ciclo dell’acqua e delle sue manifestazioni. Secondo Kravčík, è fondamentale considerare anzitutto come sia lo stesso ciclo naturale dell’acqua a influire sul clima e non viceversa. La menzione speciale del Premio Civiltà dell'Acqua viene conferita in ragione dell’impegno civile, del coraggio e della tenacia con cui Kravčík ha perseguito l’idea di difendere al meglio le funzionalità specifiche del ciclo naturale dell’acqua, animando un dibattito sulla preziosità del “bene” acqua e sulla necessaria modifica di tanti comportamenti legati al consumo e all'abuso del suolo, più di quanto risulti da tante normative locali, nazionali ed europee.

Obiettivi del Premio Civiltà dell’Acqua
Obiettivo del Premio Internazionale Civiltà dell’Acqua “Renzo Franzin”, dedicato a uno dei fondatori del Centro Civiltà dell’Acqua, è valorizzare e sostenere saperi, esperienze, iniziative, pubblicazioni, ricerche e progetti innovativi maturati, a livello nazionale e internazionale, in linea con le finalità statutarie del Centro.
“Per civiltà dell'acqua intendiamo quell'insieme di conoscenze e di comportamenti che non solo approfondiscano e allarghino la coscienza critica degli sprechi e degli abusi dell'acqua in quanto risorsa, ma contribuiscano a trasformare la scala di valori in uso nella nostra civilizzazione e nell'attuale fase storica, costruendo un nuovo sistema di riferimenti etici e culturali necessari a un uso e a un governo più lungimirante delle acque, del territorio, dell'ambiente e del paesaggio. […] Si tratta dunque di contribuire a cambiare radicate consuetudini individuali e collettive, lavorando per una nuova ‘antropologia dell'acqua’, da cui emergano il valore della natura e della memoria. […] “Lavorare per risolvere i conflitti dell’acqua non è un compito puramente tecnico. Oggi, al contrario, è sempre più necessaria un’autentica battaglia di idee per costruire una nuova Civiltà dell'Acqua.” (Estratto dalla Carta di Monastier, carta etica di fondazione del Centro Civiltà dell’Acqua 9/6/1996).
Il Premio Civiltà dell’Acqua è volto a dare riconoscimento, valorizzare e promuovere sia progetti, pubblicazioni, buone pratiche ed esperienze di varia natura sui temi dell’acqua per la loro valenza etica, sia beni “immateriali” (saperi e conoscenze “tradizionali”), usi sociali, consuetudini e comportamenti di comunità che hanno instaurato una relazione speciale e particolare con l’acqua. Relazioni ed esperienze che oggi corrono il rischio di sparire, più che mai, sotto gli effetti omologanti della globalizzazione.
Nell’epoca attuale, tali saperi sono infatti radicalmente compromessi da un rapido sviluppo che ignora il prezzo della perdita di percezioni, saperi e atteggiamenti importantissimi delle nostre identità legate all’acqua.
I premi conferiti nelle precedenti edizioni sottolineano, a vario titolo, esperienze di valore per rifondare il nostro rapporto con l’acqua e costruire una nuova “Civiltà dell’Acqua”.


EDIZIONI PRECEDENTI
V EDIZIONE - Anno 2011
  • Al Prof. Luigi D'Alpaos per la pubblicazione “Fatti e misfatti di idraulica lagunare: la laguna di Venezia dalla diversione dei fiumi alle nuove opere alle bocche di porto”.

IV EDIZIONE - Anno 2010
  • Movimento della società civile “L’Isorno fiume minacciato – Le tormentate acque dei Bagni di Craveggia”, promossa dalla Comunità di Onsernone (Comune di Onsernone, Comune di Bagni di Craveggia, Patriziato di Comologno e Amici di Comologno).

III EDIZIONE - Anno 2009
  • Campagna “Anch’io bevo l’acqua del sindaco”, realizzata da Veritas in collaborazione con 25 comuni della Provincia di Venezia per la promozione dell’acqua di rubinetto
Menzione speciale
A Giuseppe Altamore, per il libro “L’acqua nella storia” (Sugarco, 2008)

II EDIZIONE Anno 2008
  • Alberto Fasulo, per il progetto di film sul Tagliamento “Rumore Bianco” (uscito nel 2009)
Menzione speciale
Alla Campagna “Portatori d’Acqua”, promossa dal Contratto Mondiale per la difesa del Diritto all’acqua

I EDIZIONE Anno 2007
  • Mohammed El Faiz, per l’opera “Maitres de l’eau. Histoire hydraulique du monde arabe” (Actes Sud, 2006, in corso di traduzione italiana a cura del Centro)
Menzione speciale
A Pietro Laureano per il restauro esemplare di una “cisterna a tetto” nelle Murge (manufatto idraulico tradizionale per il recupero dell’acqua piovana)

GIURIA
Gianfranco Bettin, scrittore; Carlo Giupponi, Università Ca’ Foscari, Venezia; Eriberto Eulisse, Centro Civiltà dell’Acqua; Anna Furlan, Centro Civiltà dell’Acqua; Pippo Gianoni, IUAV, Venezia; Pier Francesco Ghetti, Università Ca’ Foscari, Venezia; Philippe Pypaert, UNESCO, Venezia; Maurizio Siligardi, Agenzia per l’Ambiente della Provincia Autonoma di Trento; Francesco Vallerani, Università Ca’ Foscari, Venezia.

Renzo Franzin (1949-2005) è stato fondatore e direttore del Centro Internazionale Civiltà dell’Acqua. Giornalista, scrittore, poeta e ambientalista, nel corso della sua carriera ha indagato con grande lucidità le questioni antropologiche, storiche e geopolitiche sottese al complesso rapporto fra uomo e acqua. I suoi scritti sono raccolti nel libro “Il respiro delle acque” (Portogruaro, 2006).