giovedì 31 maggio 2012

"Gita al faro", Virginia Woolf

[...] ma ecco, le case sparivano da entrambi i lati, e si ritrovarono sul molo, e tutta la baia si aprì davanti a loro e la signora Ramsay non poté non escalamare: "Com'è bello!". Poiché la grande coppa d'acqua azzurra era davanti a lei; al centro, il vecchio Faro, lontano, austero; e sulla destra, a perdita d'occhio, sfumate e digradanti in dolci, basse onde, le verdi dune di sabbia, ricoperte dalle ondeggianti erbe selvatiche che sembravano sempre sul punto di sfuggire verso una contrada lunare, non abitata dall'uomo. E così si avviarono lungo il giardino nella consueta direzione, oltre il campo da tennis, oltre il parco di erba gigante, verso quel varco nella folta siepe custodito dalle piante di tritoma fiammeggianti come bracieri in cui ardesse trasparente il carbone, tra le quali le acque azzurre della baia sembravano più azzurre che mai. Si recavano in quel punto ogni sera spinti da un senso di necessità. Era come se l'acqua portasse con sé e facesse veleggiare pensieri che sulla terra ferma si erano fatti sognanti, e desse ai loro corpi un senso si sollievo fisico. Dapprima, l'azzurra intensità del colore pervadeva tutta la baia, e il cuore si sentiva allargare e il corpo nuotava libero, e subito veniva fermato e raggelato dalle tenebre pungenti sulle onde increspate. Poi, dietro il grande scoglio nero, quasi ogni sera scaturiva a un ritmo irregolare, così che era necessario guardare attentamente e era una autentica delizia quando il momento giungeva, uno zampillo d'acqua bianca; e poi, mentre si attendeva lo zampillo, si contemplavano, sul pallido semicerchio della spiaggia, le onde che una dopo l'altra ininterrottamente distendevano un uniforme velo madreperlaceo. Sorridevano entrambi, in piedi in quel punto. Entrambi provavano uno stesso senso di ilare gioia, entusiasmati dal movimento delle onde; poi dalla veloce corsa tagliente di una barca a vela, che, dopo aver tracciato una curva nella baia, si fermava; fremeva; lasciava ricadere la vela; allora seguendo il naturale istinto di completare il quadro, dopo quel veloce movimento, entrambi guardavano le dune lontane, e si sentivano invadere non da gioia ma da una sorta di tristezza - in parte perché la casa era completata, e in parte perché i panorami lontani sembrano sopravvivere di milioni di anni (pensava Lily) a colui che guarda e essere già in comunione con un cielo che contempla una terra in perfetto riposo. Volgendosi, lei guardò oltre la baia, e là, infatti, in movimenti regolari che percorrevano le onde, prima due brevi raggi poi uno lungo e regolare, si vedeva la luce del Faro. In quella stagione quanti erano andati a camminare sulla spiaggia e a chiedere al mare e al cielo quale messaggio recassero o quale visione proclamassero dovettero includere tra le consuete testimonianze della divina generosità - il tramonto sul mare, il pallore dell'alba, il sorgere della luna, barche da pesca contro la luna, e bambini che si tirano manciate d'erba - qualcosa in disaccordo con questa gaiezza, questa serenità. Per esempio, il silenzioso apparire di una nave grigia, che veniva e spariva; una macchia purpurea sulla quieta superficie del mare come se qualcosa avesse ribollito e sanguinato, invisibile, sotto la superficie. Ora davvero la pace era giunta. Messaggi di pace spiravano dal mare verso la riva. Di non infrangere mai più il suo sonno, ma piuttosto di cullarlo ancora più profondamente verso il riposo, di confermare qualsiasi sogno saggio e virtuoso sognassero i dormienti - che altro mormorava - mentre Lily Briscoe posava la testa sul cuscino nella stanza silenziosa e pulita e ascoltava il mare. [...] Le onde si frangevano dolcemente (Lily le sentiva nel sonno); la luce scivolava teneramente (sembrava filtrarle attraverso le palpebre). [...] Il respiro di tutti i mari che si frangevano ritmicamente contro le isole li rasserenava; la notte li avvolgeva; [...]. Era una notte meravigliosa, piena di stelle; mentre salivano si sentivano le onde; la luna li stupì, enorme, pallida, quando passarono davanti alla finestra delle scale. Guardò la distesa marina, verso l'isola. [...] Ora il mare era più importante della riva. Le onde li circondavano, innalzandosi e abbassandosi, con un tronco d'albero che si inabissava in un'onda; un gabbiano che ne cavalcava un'altra. Là nei pressi, pensò, bagnando le dita nell'acqua, una nave era affondata, e lei mormorò, sognante, assonnata, che loro tutti erano morti, e ognuno da solo. Cam guardò l'immensa distesa del mare. L'isola era diventata così piccola che ormai non sembrava più una foglia. Sembrava la punta di uno scoglio che una forte ondata avrebbe sommerso. Eppure in quella fragilità trovavano posto tutti quei sentieri, quelle verande, quelle camere da letto - tutte quelle innumerevoli case. Sulla sinistra una fila di scogli traspariva bruna dall'acqua che si assottigliava e si faceva più verde, e su uno scoglio, uno dei più alti, un'onda si infrangeva incessantemente e sollevava una piccola colonna di gocce che ricadevano a pioggia. Si sentiva lo schiaffo dell'acqua e il picchiettare delle gocce ricadenti e una sorta di sibilo represso delle onde che rotolavano, rimbalzavano e colpivano gli scogli come fossero creature selvagge che godevano di assoluta libertà e saltavano e si rovescavano e giocavano così per sempre.

lunedì 28 maggio 2012

PREMIAZIONE DEL CONCORSO “AMA L'ACQUA DEL TUO RUBINETTO” 26 MAGGIO 2012



Nella meravigliosa cornice verde offerta dal parco dello Storga si è svolta la premiazione del concorso “Ama l'acqua del tuo rubinetto” che ha visto protagoniste diverse scuole servite da A.T.S. Tra le autorità presenti il presidente dell'A.T.S. s.r.l. (Alto Trevigiano Servizi) Marco Fighera e il presidente della provincia di Treviso Leonardo Muraro. Presenti, oltre al nostro direttore Eriberto Eulisse, il sindaco del comune di Villorba Marco Serena, l'assessore all'ambiente Massimo Candura, l'assessore alla cultura di Maserada Marisa Romeo, il sindaco del comune di Quero Sante Curto e il vice sindaco del comune di Carbonera Artemio Bertuol.
All'interno della zona del parco a noi riservata erano esposti i lavori di tutte le classi partecipanti in un vero tripudio di colori e allegria.



Una menzione particolare, per la simpatia e l'entusiasmo, va certamente data alla performance danzante water e al rap acquoso offerti dagli studenti dell'istituto comprensivo di Maserada sul Piave





Baciati da un caldo sole estivo ecco i nomi delle scuole salite sul podio:

-Classi III c e III d dell'istituto comprensivo di Maserada sul Piave, con il loro elaborato multimediale What is water?
-Classi I a e I b della scuola secondaria di primo grado di Quero, con l'originalissima rivisitazione dei celebri giochi Memory e Monopoli, rinominati per l'occasione Acquopoli e Memoryacqua.
-Classi III e IV della scuola primaria di Vascon di Carbonera con “il calendario dell'acqua 2013”



la giornata si è conclusa con un buffet ricco di acqua e frutta di stagione e con una meravigliosa visita guidata alle risorgive del Parco dello Storga.


L'entusiasmo e i sorrisi che questi bambini e ragazzi ci hanno regalato lasciano ben sperare nel futuro...il domani siete voi!



Sarah Diotallevi – Centro Internazionale Civiltà dell'Acqua




"Cane e padrone", Thomas Mann


"Per quanto riguarda la mia persona ammetto che la contemplazione dell'acqua, in qualsiasi forma e figura, significa di gran lunga la più immediata e la più insistente specie di piacere naturale, anzi, la vera concentrazione, il vero oblio di se stessi, il giusto riscatto della propria esistenza limitata, nella generale, mi è concesso solo contemplando l'acqua. Può trasportarmi, per esempio, quella del mare calmo frangentesi rumoroso, in uno stato di tale profondo delirio organico, di tale assenza di me stesso, che ogni sensazione di tempo mi va perduta e la noia diventa un concetto futile, passando le ore in simile legame e compagnia, come minuti. Ma pure chinato sulla spalletta d'una passerella che porti su un rivo potrei restare quanto voleste, perduto nello spettacolo dello scorrere, del vorticare e del fluire, e senza che quell'altro scorrere in me e intorno a me, il passare frettoloso del tempo, riesca ad incutermi timore o impazienza."

domenica 27 maggio 2012

sabato 26 maggio 2012

In diretta dalla premiazione!

IL BIODIZIONARIO OVVERO GUIDA AL CONSUMO CONSAPEVOLE




Inauguro con questo articolo la rubrica dedicata al consumo consapevole!
Il primo argomento di cui voglio parlarvi e' il biodizionario, un utile strumento creato da Fabrizio Zago, chimico industriale e consulente ecolabel, indispensabile per capire se il prodotto che abbiamo di fronte contiene o meno sostanze dannose per il nostro organismo e per l'ambiente. Per cominciare ad usarlo basta andare all'indirizzo


Vi basterà digitare nella barra in alto sinistra il nome di uno degli ingredienti presenti nell'INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) del vostro shampoo, balsamo, bagnoschiuma, crema...e poi cliccare "cerca". I responsi che potrete ottenere sono 5:

Due pallini verdi = perfetto
Un pallino verde = va bene
Un pallino giallo = potrebbero esserci dei problemi ma si può chiudere un occhio, soprattutto se il componente e' alla fine della lista degli ingredienti
Un pallino rosso = se ne sconsiglia l'uso a meno che non sia l'unico pallino rosso presente, meglio ancora se alla fine della lista degli ingredienti.
Due pallini rossi = inaccettabile


Attualmente sono conosciute 6205 sostanze e nel biodizionario ne trovate catalogate ben 4947, cioè quelle usate più di frequente.
Sperando di esservi stata utile vi aguro una buona consultazione!

Sarah Diotallevi - Centro Internazionale Civiltà dell'Acqua.

"Ama l'acqua del tuo rubinetto"

Oggi pomeriggio alle 15,30 presso la sede della provincia di Treviso ci sarà la premiazione del concorso "Ama l'acqua del tuo rubinetto!"


Ovviamente io sarò presente e vi terrò aggiornati in diretta!



Sarah Diotallevi - Centro Internazionale Civiltà dell'Acqua

venerdì 25 maggio 2012

Discorso di apertura nelle cerimonie sacre irochesi

Volgiamo la mente alla nostra Madre Terra, perchè il Creatore ha fatto la nostra Madre e noi siamo sul suo corpo. Fin dall’inizio dei tempi, la nostra Madre Terra ci ha dato tutto ciò di cui abbiamo bisogno, ci ha sostenuto. La gente qui, e tutta la gente ovunque, dovrebbe pensare a questo e porgere saluti e ringraziamenti alla nostra Madre Terra, che ha sempre seguito le istruzioni del Creatore. Così salutiamo la Madre Terra. Salutiamo anche i corpi d’acqua, i fiumi, i grandi laghi, i torrenti, i pozzi, e le sorgenti. Il Creatore ha creato anch’essi. Ha dato vita a quelle acque e dirige l’acqua perchè collabori mano nella mano con tutta l’altra vita che ha posto su questa Terra. Così che quando noi beviamo l’acqua ogni giorno, la freschezza di quell’acqua e l’estinzione della nostra sete ci portano alla mente la comunanza cui partecipiamo. Vorrei chiedere che la nostra gente, mentre beve quest’acqua oggi, lasci che le menti si uniscano come fosse una sola mente. Offriamo il nostro saluto a tutta l’acqua del mondo, che ci ha portato così lontano. C’è un’altra cosa che il Creatore ha posto su questa Terra: l’erba e tutte le medicine e la diversa vegetazione. Il piano del Creatore fu che saremmo stati interdipendenti l’uno dall’altro: da queste erbe che nutrono gli animali, la selvaggina e da quelle medicinali che risanano le malattie. Anche se l’umanità ha dimenticato i segreti e la conoscenza e il modo appropriato con cui trattare queste cose, le medicine non hanno dimenticato. Esse aspettano ancora ogni giorno e ogni notte gli esseri umani e il mondo animale chiede loro aiuto perchè la pace possa venire e la malattia possa andarsene. Così, poichè siamo esseri smemorati, pensiamo in questo modo e porgiamo il nostro saluto alle medicine e alla vegetazione del mondo. C’è un’altra cosa. Il Creatore pose su questa Terra la vita alata. Gli uccelli volano sopra le nostre teste e nel primo mattino cantano le loro canzoni per ricordarci di questa vita. Le loro canzoni ci scuotono le menti. La vita alata fa questo, anche se sono pochi, come noi ora. La vita alata lotta ancora per portare la felicità alla mente dell’umanità. E all’Aquila, che era posta sull’Albero della Pace, chiediamo di custodire il nostro popolo. Chiediamo che tutta la nostra gente pensi a questo la prossima volta che sente gli uccelli. Uniamo le nostre menti come fossero una sola e porgiamo il nostro saluto a tutta la vita alata, com’è nostro dovere perchè la vita possa continuare. Ora dirigiamo la nostra attenzione ai Quattro Venti. Essi soffiano giorno e notte, fanno muovere l’aria e in questo modo sostengono la vita. Sono stati creati dal Creatore perchè fossero condivisi da tutta la vita. A questi venti che non sono mai mancati, che sono anch’essi ora ostacolati dall’umanità, che non sono più così sani, proprio come noi che siamo divenuti molto malati; a questi venti che ancora si sforzano di vivere e di compiere i loro doveri. Chiedo che tutta la gente diriga la propria attenzione allo Spirito e al Potere dei Venti, che non si sono mai scostati dalle istruzioni del Creatore di fare il loro dovere a beneficio di tutta la vita. Porgiamo un saluto ai Venti. A tutte le cose del mondo. E ce ne sono molte. Tutta quella Vita ha uno scopo; per tutta quella vita uniremo le nostre menti come Una sola e porgeremo la nostra consapevolezza e il nostro saluto a tutte quelle cose che sono troppo numerose per essere menzionate ora. E volgiamo ora la nostra mente al Cielo. Il Creatore ha dato il Sole del Giorno. Esso sarà il nostro fratello maggiore e guarderà su di noi, fratelli e sorelle minori. Brillerà la luce perchè possiamo vedere mentre camminiamo su questa Madre Terra, perchè possiamo vederci l’un l’altro, cosicchè vedremo la comunanza reciproca. Con il suo calore la Terra non gelerà, con il suo calore e potere le cose cresceranno. Così al nostro Fratello Maggiore, il Sole, che brilla oggi, il più affidabile che possa esserci, offriremo il nostro saluto; al nostro Vecchio Fratello Sole, che ha seguito le istruzioni del Creatore dal giorno dell’inizio sino ad ora. E speriamo di vederlo nuovamente domani. Per questa ragione abbiamo parole di gratitudine e incoraggiamento per il nostro Vecchio Fratello. Volgiamo il pensiero ora alla nostra Nonna Luna, che il Creatore ha posto in Cielo e che è a capo di tutta la Vita Femminile nel suo ciclo mensile. Il Creatore ha posto nelle sue mani il dovere di guardare che le famiglie degli esseri umani continuino. Quando i nostri bambini nascono e noi li sentiamo piangere per la prima volta, ciò significa che Nonna Luna è ancora forte e ancora condivide il suo potere con noi. Le maree dell’oceano salgono e calano, i giardini della Terra producono cibo: sono le azioni di Nonna Luna. E così siamo in grado di vivere. Lasciamo dunque che le nostre menti siano Una sola e porgiamo il saluto e il ringraziamento a Nonna Luna, la donna capo della Terra. E anche alle forze invisibili della Terra rivolgiamo il nostro pensiero. Il Creatore ha posto questi esseri sulla Terra e ha dato loro il potere affinchè possano guardare su di noi e portare messaggi a tutte le potenze e al Creatore per riferire come vanno le cose. A questi esseri spirituali porgiamo il saluto e il ringraziamento. Ora porgiamo il saluto al nostro Creatore, l’Artefice di tutto il Mondo. All’inizio del Tempo, quando il mondo era nuovo ed Egli ci fece, disse ai nostri antenati, i primi antenati: “Ho fatto tutto quello di cui avete bisogno sulla Terra. Queste cose vi porteranno Pace e Vita, che sarà continua. In cambio vi do una semplice istruzione: che siate grati per tutto quello che usate. Mentre camminate sulla Terra, di ogni forma di vita che vedete prenderete coscienza con gratitudine. Sarete sempre grati”. Così è che il popolo continua le sue cerimonie, che esprimono gratitudine e coscienza dell’interdipendenza di tutte le cose della natura, necessarie per vivere di giorno in giorno. Pensiamo dunque a queste cose e poniamoci di fronte al nostro Creatore, il Mistero dell’intero Universo, e porgiamo il nostro saluto e ringraziamento.


Impariamo dal passato per proteggere il futuro

Sarah Diotallevi - Centro Internazionale Civiltà dell'Acqua

giovedì 24 maggio 2012

"Ecco come bisogna essere! Bisogna essere come l'acqua. Niente ostacoli – essa scorre. Trova una diga, allora si ferma. La diga si spezza, scorre di nuovo. In un recipiente quadrato, è quadrata. In uno tondo, è rotonda. Ecco perché è più indispensabile di ogni altra cosa. Niente esiste al mondo più adattabile dell'acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei"

mercoledì 23 maggio 2012

"il sonno innocente...morte della vita d'ogni giorno,bagno ristoratore del
faticoso affanno,balsamo alla dolente anima stanca,piatto forte alla mensa
della grande natura,nutrimento principale nel banchetto della vita"

lunedì 21 maggio 2012

Museo della navigazione fluviale di Battaglia Terme



foto di Francesco Trotta 

Prossimamente l'intervista con l'ultimo dei barcari, Riccardo Cappellozza.
Sarah Diotallevi - Centro Internazionale Civiltà dell'Acqua.








venerdì 18 maggio 2012

A RIVER'S DREAM



Il Centro Internazionale Civiltà dell'Acqua è lieto di annunciarvi che è stato pubblicato "Sava Suite", l'ultimo album della River's Dream Band che propone celebri canzoni folk che hanno fatto da sfondo alla storia dei popoli dei fiumi Sava e Livenza. Nato nel 2010, dichiarato dall’Onu anno internazionale per il riavvicinamento delle culture, il progetto musicale “A River’s Dream” pone il fiume come protagonista e come mezzo di unione fra le genti che ne popolano le rive, e la musica viene eletta a strumento privilegiato che rende magico e piacevole questo incontro.
 Una formazione musicale d'eccellenza, costituitasi per l’occasione, arricchisce la particolarità di questo progetto: Alberto Grollo, Andrea Del Favero e Dario Marusic supportati da Marino Kranjac, Luciano Marangone e il Five String Quartet reinterpreta le canzoni popolari dei due fiumi, realizzando un mosaico sonoro di suggestioni, memorie e racconti di vita che sorprende ed incanta.
Il progetto musicale è stato possibile grazie al prezioso contributo di Unesco, Folkest, Comune di Fontanafredda e Centro Civiltà dell'Acqua.

E' possibile ascoltare in anteprima il cd cliccando http://www.unesco.org/archives/multimedia/index.php?s=films_details&id_page=33&id_film=2105


E’ possibile acquistare “Sava Suite” al prezzo promozionale di 8,00 Euro comprese spese di spedizione scrivendo a comunicazione@civiltacqua.org o telefonando allo 041 59 06 897. 

 Sarah Diotallevi - Centro Internazionale Civiltà dell'Acqua 



"Lascia che la natura ti aiuti a riscoprire chi sei davvero"

venerdì 11 maggio 2012

Dall'analisi degli impatti allo sviluppo ecosostenibile:



Il 7 maggio il nostro Centro è stato invitato a partecipare alla conferenza organizzata a Preganziol da Salviamo il paesaggio. Sono intervenuti: Michele Boato, Sergio Lironi, Marco Tamaro, Giuliano Rosolen e il nostro direttore Eriberto Eulisse. Durante il corso della serata i diversi esperti hanno evidenziato alcune problematiche riguardanti il nostro territorio e sono stati sottolineati alcuni dati preoccupanti, che darebbero la nostra regione seconda solo alla Lombardia per cementificazione. Questa condotta poco lungimirante ci ha portato a costruire anche in zone pericolose, per esempio troppo vicino a corsi d'acqua. Nel 1993 era stato stabilito il PTRC, cioè Piano Territoriale Regionale di Coordinamento, nato appunto per tutelare il nostro territorio, ma che è stato ben presto ignorato fino alla sua cancellazione nel 2010. Ma il Veneto non è l'unica regione a comportarsi così; infatti se paragoniamo i livelli di cementificazione di tutta Italia alla vicina Germania scopriamo che laddove quest'ultima cementifica non più di 20 ettari al giorno il Bel Paese arriva a ben 137, per sfiorare, in un anno, la cifra da capogiro di 50000 ettari...
Il boom dell'urbanizzazione ha portato ad avere 70000 alloggi invenduti e 3000 capannoni sfitti solo in Veneto. A fare le spese della cementificazione selvaggia è stato lo spazio agricolo, mandando in fumo nella nostra regione 290 preziosissimi ettari. In soli vent'anni la superficie agricola è stata ridotta del 21% mentre è raddoppiato il consumo di suolo medio annuo, che ad oggi è di 182 milioni m².
L'Italia può quindi avvalersi del triste primato della produzione di cemento: 691 kg per abitante. (Solo nei colli euganei abbiamo ben tre cementifici!).
Cosa si può fare per contrastare questi pericolosi fenomeni? Si può ricorrere alla delazione locale, battendosi per avere maggiore attenzione e per sensibilizzare l'opinione pubblica. Oppure si può elaborare un modello alternativo e sostenibile di sviluppo: valorizzando per esempio l'agricoltura biologica, che potrebbe rivelarsi un interessante fattore per la riqualificazione del territorio. Oppure attraverso la bioedilizia, che ristruttura quanto già esiste, senza sottrarre altri preziosi ettari all'agricoltura.
L'insieme di queste importanti trasformazioni che l'uomo causato e la scorretta gestione della nostra regione hanno portato la natura a rivoltarsi contro di noi: le recenti alluvioni hanno messo in crisi i centri urbani, non sempre pianificati a dovere, perché l'edilizia è un “grande business per pochi” che concede di costruire anche dove non si potrebbe, arrivando persino a rinchiudere interi corsi d'acqua per poter edificare. Anziché usare tutti gli investimenti per la sicurezza idraulica per fare argini sempre più alti, dovremmo lasciare ai fiumi gli spazi che gli spettano, recuperando quel reticolo idrografico straordinario che i nostri avi ci hanno lasciato e valorizzando gli aspetti qualitativi di un'acqua che, purtroppo, l'ARPAV definisce di buona qualità solo per 1/3. Fuggiamo da questo mito di una crescita senza limiti e dirigiamoci verso l'unica via ancora percorribile per salvarci: LA SOSTENIBILITA'.


Sarah Diotallevi – Centro Internazionale Civiltà dell'Acqua.

Invito chiunque sia interessato a visitare il sito www.salviamoilpaesaggio.it

lunedì 7 maggio 2012

LA MEMORIA DELL'ACQUA E LUC MONTAGNIER:




Scopritore nel 1983 del virus dell'HIV insieme al professor Robert Gallo e vincitore del premio Nobel per la medicina nel 2008, Luc Montagnier è da poco tornato sotto i riflettori con una teoria che sta scuotendo le alte sfere della comunità scientifica.
L'ipotesi che lo scienziato propone è che il DNA possa essere trasmesso a distanza mediante onde elettromagnetiche che si diffondono all'interno dell'acqua. Dunque stando allo studio del professore francese l'acqua non sarebbe solo una risorsa fondamentale per la vita ma potrebbe registrare le onde a bassa frequenza del Dna e memorizzarle, riuscendo ad amplificarle e a riprodurle.
I risultati di questa ricerca (ma anche di quella condotta da un team italiano coordinato dal fisico Emilio del Giudice) sono stati pubblicati nella prestigiosa rivista scientifica «Journal of Physic». Di seguito riportiamo parte del comunicato stampa del 22/07/2011 rintracciabile integralmente, per chi volesse, al


Grazie a questa scoperta “si potranno sviluppare sistemi diagnostici finora mai progettati, basati sulla proprietà “informativa” dell’acqua biologica presente nel corpo umano:
malattie croniche come Alzheimer, Parkinson, Sclerosi Multipla, Artrite Reumatoide, e le malattie virali, come HIV-AIDS, influenza A ed epatite C, “informano” l’acqua del nostro corpo (acqua biologica) della loro presenza, emettendo particolari segnali elettromagnetici che possono essere poi “letti” e decifrati.”
Sviluppando questa scoperta si potrebbero avere grandi novità “sia in termini diagnostici che di trattamento e terapia delle malattie. I segnali elettromagnetici presenti nell’acqua infatti sono riconducibili alla presenza o meno di una sua “memoria”, intervenendo sulla quale si prospettano ampie possibilità di trattamento e di terapia, con la prospettiva di cambiare di fatto la vita a molti pazienti, costretti all’assunzione di indispensabili farmaci salvavita che a volte recano però con sé il rischio di pesanti effetti collaterali.”
Sperando che un giorno tutto questo possa essere messo in pratica vi diamo appuntamento al prossimo articolo!

Sarah Diotallevi – Centro Internazionale Civiltà dell'Acqua.